Poesia - gianmarioandrico

gian mario andrico
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   Poesia

IL FIUME MORTO

 
Cortometraggio dedicato al fiume Oglio, anno 1993, per la regia di Giacomo Andrico.
Testo di Gian Mario Andrico.

 
Struggente e poetico testo, dedicato ad un fiume morto: l’Oglio dalle acque inquinate, dalle rive divelte, dai boschi distrutti, dal paesaggio stravolto e tradito… Un fiume una volta bello, ora distrutto da un tempo, il nostro, allo sbando…
 

QUESTA TERRA CONQUISTATA, MAI AMATA CREATURA - calendario 2005

Editoria e comunicazione Archerdo, a cura di BAMS Photo Rodella – EXIT concept+design –
La Grafica prestampa, anno 2005.

L’antico mosaico che costruiva la Bassa?
Non c’è più, ma c’era!
Una volta, sono anni ormai, questa terra era fatta con tessere preziose, sagge, solide…
Era immersa, per fare un esempio, dentro a leggende vere, era abitata da streghe, fate, da sibille sapienti… ma tali tessere sono state smembrate, disperse. Ciò, purtroppo, vale per ogni dove. Così è il paesaggio, i paesi, così è ridotta la memoria, le tradizioni. Rimetterlo insieme, il puzzle della Bassa è, ormai, impresa disperata.

GIAN MARIO ANDRICO

MAREÈE

Edizione BAMS, Montichiari, Brescia, agosto 2013, fotografie di Basilio Rodella e Virginio Gilberti.

Bisogno di poesia, bisogno di verità, bisogno di recupero di un mondo di mistero, di spiegazioni fantastiche per un reale freddo e concreto.
Da tutto ciò e da chissà che altro nascono le Mareèe di Gian Mario Andrico, le sue meraviglie (vengono in mente le Mirabilia medioevali).

A forza di badare alle cose/impari la poesia come vergogna: il libro, tra l’altro, riporta questi due versi di una chiarezza illuminante e non si tratta solo di contrapporre razionalità a irrazionalità, ma di radicare una perdita, una “vergogna”, nel valore eccessivo delle cose…
TERESA TONNA

L’ARIA SCRITTA

Edizione grafo, Brescia, marzo 2015, illustrazioni di Giulio Mottinelli.

Credo serva una buona dose di deliberata incoscienza per lasciarsi tentare dal foglio bianco fino a lanciarsi nel suo vuoto armati solo di una matita. Anche se talvolta il vuoto può apparire solo dopo l’urgenza della rincorsa, quando ormai ci si è lanciati, o si è stati lanciati da forze sconosciute, verso qualcosa che si potrà, sì, conoscere, ma mai compiutamente… E’ vero la poesia non salverà il mondo. Ma quelli di Gian Mario Andrico possono essere gli esorcismi di chi ha alle spalle una lunga carriera artistica e tuttavia si proclama dilettante, un “Menestrello” autodidatta…
FRANCA GRISONI

ACQUA CRESPA
 
Edizioni la Compagnia della Stampa, Roccafranca, Brescia, agosto 2018, illustrazioni di Giulio Mottinelli

Quali voci inedite, anche se strettamente connesse al filo della precedente “Aria Scritta”, quali significati racchiusi e ancora da svelare nel nuovo mondo di !Acqua Crespa” che Gian Mario Andrico. In solenne peregrinazione per cercare di “decifrare il codice della propria anima”, mette in scenografica configurazione per dare origine al movimento?

In sintonia con una dea Ragione che mi piace invocare per “capire di capire”, mi predispongo a cogliere, nelle riflessioni increspate dell’Autore, i respiri delle evidenze che avviano i processi dello sconfinamento delle parole e costruiscono i legami tra le argomentazioni sottese…
LUCIANA FERRABOSCHI

FUOCHI FATUI

In questo libro Gian Mario Andrico descrive, con profonda poesia e dolente rammarico, il grigiore diffuso che abita l’umanità, così come la Terra dall’umanità abitata, non solo nel cerchio nel cerchio ristretto della sua landa padana di Motella e Padernello, ma in tutto il mondo…
Andrico non lascia spazio a riflessioni ottimistiche, non vede sulla porta di casa oracoli parlanti, non scorge grandi speranze nel futuro che verrà…
FRANCO PIAVOLI




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