Mito - gianmarioandrico

gian mario andrico
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   Mito

LEGGENDE ... MESSAGGI TRASLATI DELLA REALTA’

La Nuova Cartografica, Brescia, anno 1986, a cura del Comune di Borgo San Giacomo.

Dalla Prefazione: “Queste storie Gian Mario le ha raccolte con pazienza, le ha piacevolmente scritte e ce le offre con stile aperto. Ma il volume è anche smagliante di immagini, tavole stupende opera del fratello Giacomo. Tanto mi incantano che le vorrei incorniciare… I due fratelli hanno lavorato a quattro mani con le anime fuse tanto perfetta è la rispondenza parola-segno. Insieme per un unico scopo. Gian Mario … affida alla stampa un patrimonio che altrimenti rischierebbe di andare perduto; consegna la tradizione alla cultura che, in verità, ha origini popolari e che è inutile cercare di confondere con mode e conformismi, perché è sempre capace di emergere come insostituibile patrimonio antico dei popoli”.
FRANCO PIOVANI

LA PALUDE DI LUNA

Editrice Ermione Comunicare, Brescia, anno 1988.

Dalla Prefazione: “Non sappiamo quanto ci sia di spettanza di Serafino e quanto Gian Mario Andrico ci ha messo di suo, o quanto appartenga a una storia vera sia pur passata attraverso secolari elaborazioni. Non ci interessa di saperlo… Invero, le storie che aleggiano sul fiume Oglio non appartengono a nessuno e nessuno può catturarle nelle reti e lasciarle a dibattersi fin che morte non segua. Esse van via beccheggiando come le barchette di carta dei bambini o come le foglie delle boschine al volger d’autunno…”.
SERGIO GIANANI

LA VERA STORIA DELLA DAMA BIANCA

Tipolitografia FC, Quinzano d’Oglio, Brescia, gennaio 1994, a cura del Circolo Culturale don Emilio Giovanni Verzeletti.

Dalla Presentazione: “Per evocare le vicende umane di secoli fa c’è bisogno non solo di documenti, ma anche di un poeta che sa dare vita e sangue a un ricordo palesemente vero. La “Vera storia della Dama Bianca” è come un dipinto; fa vivere un pezzo del mondo finito della nobile famiglia bresciana dei “Martinenghi”… Io spero di vedere, un giorno, nel castello di Bernardino, in una notte gelida d’inverno, la dolce Dama Bianca, ma non so se avrò mai la fortuna di questo delizioso piacere. Gian Mario? Lui, più fortunato di me, questo incontro l’ha già consumato".
MARK WILCHUSKY,  New York, novembre 1993

PASERÉRE

La Compagnia della Stampa, Roccafranca (Brescia), in collaborazione con Floriana Maffeis, dicembre 2000, a cura dell’Assessorato Caccia e Pesca, Sport e Tempo Libero della Provincia di Brescia, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Regina della Scala”.

Un viaggio nel mondo dell’uomo e delle sue avventure con la natura. Un percorso tra strade, diramazioni e curve dove tra gli innumerevoli personaggi, il cacciatore è sicuramente una delle figure più discusse ed emblematiche al contempo…
ALESSANDRO SALA

LA VERA STORIA DELLA DAMA BIANCA

Edizioni la Compagnia della Stampa-Massetti Rodella, Roccafranca (Brescia), illustrazioni di Maurizio Baselli
(prima edizione 1993 – seconda edizione 2003).
Se ti basta vedere intorno
alzati sulla punta dei piedi.
Se vuoi vedere lontano,
sali sulla vetta.
Se desideri superare la vetta,
eccoti una nube.
Se non ti basta nemmeno la nube,
chiudi gli occhi e creati le ali
del desiderio e del sogno!

LA VERA STORIA DELLA DAMA BIANCA

Si tratta della terza edizione (anno 2006) della nota leggenda legata alla triste e affascinante storia della Dama Bianca, la ragazza pallida, cioè Bianca Maria Martinengo, morta nel castello di Padernello nell'anno 1480. Una leggenda fatta rivivere da Gian Mario Andrico, dopo averne salvata la memoria che era caduta nel più totale oblio. La vicenda medioevale, raccontata partendo da una base storica trasformata in leggenda, è diventata nota a livello nazionale e al grande pubblico.

La copertina del libro è dello scenografo professionista Giacomo Andrico, i disegni di Lorenzo Fontana.

STORIE ARCANE DI TERRE BRESCIANE

Edizioni Teknostampa, Cremezzano, Brescia, dicembre 2007, a cura di Nimphe - Fondazione Castello di Padernello.

Nell’incipit del libro si legge: E chi avrà disserrato queste cose, avrà la chiave che apre e nessuno chiude, e quando avrà chiuso, nessuno apre. RUGERO BACONE
Le storie qui raccolte sono il frutto di lunga indagine svolta dentro alla terra Bresciana. Le fonti sono orali, dirette o indirette. Altre volte documentarie. Alcune leggende sono state raccolte da altri autori in pubblicazioni più o meno vecchie: tutte, anche quelle da me già date alla stampa, sono state qui riviste e riscritte per dare al presente lavoro uniformità d’intenti e di stile… Abbiamo scoperto che le leggende viaggiano molto, sconfinando, quasi sempre, le regioni che le hanno “inventate”, a testimonianza della loro liberalità.
 Il MITO non lo si può imbrigliare, o filologicamente incasellare, o relegare geograficamente. E’ una creatura così, è il frutto della libera fantasia dei popoli e del Tempo che va.
GIAN MARIO ANDRICO

LA VERA STORIA DELLA DAMA BIANCA

Edizioni la Compagnia della Stampa-Massetti Rodella, Roccafranca (Brescia), illustrazioni di Maurizio Baselli
(prima edizione 1993 – terza edizione ----).

LEGGENDE BRESCIANE MISTERIOSE E ARCANE

Edizione del Giornale di Brescia, Brescia, novembre 2012. Stampa: Color Art, Rodengo Saiano, Brescia, volume I°.

La terra genera sogni. I sogni prendono strade diverse, si incarnano, si trasformano, diventano leggende, parole. Portano in cielo o affondano, con la paura, negli antri più oscuri. Vivi e morti dialogano, si incrociano, si guardano con lo sguardo del fantastico. Fantasmi di uomini e donne popolano ogni angolo del nostro perimetro esistenziale… Ma perché il sogno sopravvive, occorre che qualcuno lo raccolga e lo canti.

E’ questo il merito di Gian Mario Andrico, che ha fatto dei sogni della sua terra profondamente padana il suo orizzonte culturale…
GIACOMO SCANZI

LEGGENDE BRESCIANE MISTERIOSE E ARCANE

Edizione Giornale di Brescia, Brescia, novembre 2013. Stampa: Color Art, Rodengo Saiano, Brescia, volume II°.

Dopo il successo editoriale del volume primo, il Giornale di Brescia dà alla stampa questa strenna che conclude l’edizione del Natale 2012-2013…

“Quando da queste parti le malie contavano, e come se contavano, si conoscevano cose che non si sanno più, come quelle narrate in questa storia. Era di maggio. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte quando due viandanti, passando di buon passo davanti a un cimitero, sentirono dei rumori. Fermando il cammino e sopraffatti dal terrore, posero l’ascolto…”.
GIAN MARIO ANDRICO




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