Gian Mario Andrico nasce nel piccolo paese della Motella, nell’estrema Bassa Bresciana, provincia di Brescia, terra di campi piatti e monotoni, più prossima all’agro cremonese, dove vive. Dopo la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano, discutendo una tesi di storia dell’arte, è docente per la vita, ma se fosse nato in un’era diversa da questa… avrebbe fatto il pittore. Invece dà alla stampa oltre cinquanta libri di carattere storiografico, altri dedicati al Mito e alla leggenda, altri ancora alla Poesia. Dal 1979 scrive sul Giornale di Brescia. Ha pubblicato saggi su alcune riviste dove ha cercato di promuovere il bello della Terra che abita, e l’armonia del | ||
cosmo che sente minacciata dall’azione sconsiderata dell’uomo. Ha promosso il recupero di siti d’arte che i suoi simili avevano abbandonato: tra questi Padernello; il “Mulino Parlante” della Motella; la “Masseria del Fano” nel Salento; un edificio in Romania; la “Casa dei Cavalieri” nelle terre di Matilde di Canossa, sull’Appennino emiliano; un maso nel Parco dello Stelvio… Sempre ha inteso narrare la memoria della Storia e le storie umane, compresa la sua. Il problema, però, non è quello di stabilire se ciò che ha raccontato sia vero, poiché Gian Mario non si è posto mai la domanda se la vita sia favola o verità. | ||
antico mulino della Motella